mercoledì 22 maggio 2013

Autotrasporto, tensione tra Bulgaria e Turchia


Tensione sulle strade che varcano il confine tra Bulgaria e Turchia, dove gli autotrasportatori bulgari hanno attuato azioni di protesta, fino ad arrivare al blocco completo dei transiti. La situazione sta migliorando dopo l'impegno dei Governi a trattare.

L'associazione degli autotrasportatori Association of the Bulgarian Enterprises for International Road Transport (Aebtri) denuncia che le Autorità turche starebbero boicottando i vettori bulgari che effettuano trasporti nel Paese euroasiatico, attraverso l'imposizione di pratiche amministrative che rallentano, anche di giorni, l'accesso dei veicoli in Turchia. Una situazione che contrasta contro gli impregni di libero transito presi dalla Turchia con la richiesta di entrare nell'Unione Europea. Inoltre, i turchi non permettono l'ingresso con più di 500 litri di gasolio nei serbatoi dei camion, imponendo così di rifornirsi in Turchia, dove il carburante costa più che in Bulgaria.
Nei giorni scorsi, la protesta degli autotrasportatori bulgari si è espressa attraverso il blocco dei tutti i camion che volevano transitare al confine tra Bulgaria e Turchia, lasciando passare solamente le autovetture. Così, centinaia di veicoli pesanti sono rimasti incolonnati a Svilengrad e a Kapitan Andreevo. Negli ultimi giorni, la situazione si è sbloccata, dopo l'impegno dei Governi bulgaro e turco a trovare una soluzione.
Le Autorità turche avrebbero attuato il boicottaggio burocratico dei camion bulgari perché questi ultimi trasportano l'80% delle merci destinate alla Turchia. La Aebtri avrebbe rilevato ritardi alle frontiere che porterebbero fino ad otto giorni il tempo di un trasporto stradale dalla Germania alla Turchia (compreso il ritorno), a undici quelli dalla Gran Bretagna e a nove quelli dalla Francia. In pratica, si perdono un paio di giorni per passare il confine.

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